In base all’ultimo Dpcm del governo Conte chiudono i luoghi della cultura con lo scopo di contenere la diffusione del contagio da Covid-19.
Un ritornello che si ripete! Chiudono i luoghi della cultura: chiudono i musei, le biblioteche, i cinema e i teatri.
Un duro colpo per il settore beni culturali e spettacolo, l’ennesimo! Eppure, come per altri settori, si era avviato un processo di adeguamento alle nuove norme: distanziatori, pannellistiche, segnaletiche, disinfettanti, termo-scanner e ingressi contingentati. E non è bastato. Anche questa volta si è fatto di tutta l’erba un fascio!
Sì, perché se le grandi collezioni museali che registrano numeri da capogiro avrebbero potuto essere motivo di pericolo e di veicolo per la diffusione del virus, è vero pure che sono i piccoli musei a farne maggiormente le spese.
E’ il caso del Museo archeologico lametino, che in ottemperanza a quanto disposto dal Dpcm del 3 novembre 2020, chiude le porte al pubblico e si attiva nuovamente sui social: attività che, in verità, non aveva mai smesso di svolgere.
Raccogliamo così l’appello dei tanti musei che si tengono al passo con i tempi e riversano le loro opere sui principali social network, perché si seguano i loro profili: l’unico modo al momento per sostenere la cultura!
Dunque, utenti del web, instancabili fruitori degli smartphone di ultima generazione, in un momento così particolare e teso in cui ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, mettiamocela tutta perché il sostegno ai nostri luoghi della cultura parta in primis da noi.